Film femministi italiani e stranieri: il femminismo visto con la settima arte
Un excursus tra alcuni esempi di film femministi: ecco un po' di consigli sulla visione.
Un excursus tra alcuni esempi di film femministi: ecco un po' di consigli sulla visione.
Quali sono i film femministi da vedere assolutamente? Abbiamo stilato una lista abbastanza interessante e diversificata, per potervi dare degli esempi differenti di cinema femminista.
La filosofia femminista permea la quotidianità di registe e attrici – da Greta Gerwig a Susan Sarandon, passando per Emma Watson ed Ellen Page, giusto per citare le più celebri, ma questo come si traduce sul grande schermo? Proviamo a capire.
Il binomio femminismo e cinema si concretizza in diverse forme. Il più diffuso è quello del biopic più o meno romanzato, per cui vengono portate sulla scena le storie vere di donne celebri – da Frida Kahlo a Margaret Thatcher – oppure di donne che hanno fatto la differenza – come Billie Jean King oppure Katherine Johnson.
Un’altra strada del femminismo al cinema è quello di portare la filosofia della Seconda Ondata Femminista sullo schermo – ed è probabilmente la ragione per cui alcune persone credono che le femministe vogliano esclusivamente l’eliminazione del maschio dalla società. È così però che nascono i film rape & revenge, che hanno rappresentato un sottogenere del cinema d’exploitation negli anni ’70, e in cui le donne protagoniste, da vittime, si trasformano in giustiziere e carnefici.
Oggi, il femminismo della Terza Ondata ha cambiato molte cose e anche questo è stato trasposto nei film femministi. Per esempio, è accaduto che anziché essere il cinema a parlare di femminismo, è stato il femminismo a ispirarsi al cinema. È in questo modo che è nato il mito di Mulan, che nonostante sia un personaggio inventato di un cartone Disney, è un’icona assoluta del femminismo, al pari ad esempio di Buffy l’Ammazzavampiri – altro personaggio inventato, ma in televisione, non ci riferiamo al film del 1992, che non aveva tali connotazioni politiche.
In Italia i film femministi sono una merce rara. Accade forse perché anche quei film che sono spiccatamente politici hanno una tendenza a essere corali e a portare sulla scena quindi le rivendicazioni delle donne ma anche degli uomini, le frustrazioni di entrambi i generi, la loro lotta per la sopravvivenza. Inoltre, il cinema italiano si poggia sul carisma di singole attrici, ignorando spesso le loro lotte personali lontane dagli schermi.
Anche un regista come Paolo Virzì, che in questi anni ci ha regalato attenzione per le istanze delle donne in pellicole come La prima cosa bella, Il capitale umano, La pazza gioia e Tutta la vita davanti, non lo ha fatto ponendo al centro il femminismo, ma l’individuo in sé come microcosmo.
Tuttavia, l’individualismo tutto italiano della settima arte nel nostro Paese, talvolta, cede il passo alle istanze del gruppo ed ecco quindi spuntare, di tanto in tanto, il femminismo in qualche produzione interessante.
Film femministi possono considerarsi, ad esempio Così fan tutte, ma anche Avere vent’anni – che contiene una forte denuncia contro la misoginia, oppure Speriamo che sia femmina, che descrive quasi una famiglia mono-genere più che matriarcale. In altri Paesi del mondo le cose vanno molto diversamente.
Abbiamo creato un elenco di pellicole femministe da vedere e rivedere: ecco quali sono.
È la storia di un misogino serial killer veicolare, che uccide le donne provocando terribili incidenti stradali con una blindatissima auto da stunt-man. Sulla sua strada però arrivano delle giovani donne che sono stunt-man a loro volta e che vendicheranno le morti delle altre che le hanno precedute.
Una grossa fetta del film è dedicata ai dialoghi tra le ragazze con riprese ispirate ad Hannah e le sue sorelle. Tra le interpreti: Rosario Dawson, Vanessa Ferlito, Rose McGowan, Tracie Thomas, Mary Elizabeth Winstead e la vera stunt-man neozelandese Zoe Bell. Vi recitano anche due figlie d’arte: Jordan Ladd e Sydney Tamila Poitier.
È legato al film precedente – alcuni personaggi sono in comune. Cosa accadrebbe nel caso di un’apocalisse zombie? Una parte del genere umano cercherebbe di resistere e in questo caso la resistenza viene guidata da due donne, un medico e una danzatrice esotica, che si occupano della salvezza dei sopravvissuti.
È uno dei rappresentanti più importanti del genere rape & revenge, ed è interpretato dalla nipote di Buster Keaton Camille Keaton. L’attrice è la protagonista Jennifer, una scrittrice che si reca in una villetta di campagna, viene violentata dal branco, ma ottiene la sua vendetta.
Sempre sul tema della donna che salva il mondo: una commedia grottesca in cui una donna è l’ultima discendente di Gesù Cristo e dovrà cercare di liberare Dio, intrappolato sulla Terra dalle forze del male. Con lei due profeti molto speciali, il tredicesimo apostolo afroamericano e una musa dell’ispirazione.
Mulan è una giovane che sfida le convenzioni dell’epoca in cui vive e diventa una combattente, in barba agli stereotipi femminili della sua società.
Non è una semplice commedia sulle donne, ma su come le donne possano trarre forza da loro stesse in un mondo governato dagli uomini. Una galleria di meravigliosi personaggi femminili: la donna mollata, la donna ingannata, la donna tradita, la donna inesperta, la donna decisa, la donna impicciona, la donna contro le altre donne. A trionfare è la forza dell’amore per se stesse e la dignità.
Due amiche in fuga – da retaggi maschilisti che non sono soltanto filosofici – per essere finalmente libere. È una pietra miliare del cinema femminista con Geena Davis e Susan Sarandon.
La regista ha voluto raccontare la vicenda romanzata delle prime donne che giocarono a baseball per professione negli Stati Uniti. Una galleria femminile incredibile, che comprende nel cast Geena Davis, Lori Petty, Madonna e Rosie O’Donnell.
In barba a chi ha storto il naso – per via del film originale – questo reboot al femminile è davvero divertente, anche grazie alle donne che lo interpretano: Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones. È la pellicola che ha inaugurato in un certo senso il reboot di genere, cui sarebbero seguiti numerosi altri esempi, come Ocean’s Eight.
A proposito di reboot di genere, questo b-movie è davvero interessante, perché ritrae delle donne molto forti, sia nel ruolo di eroine sia nel ruolo di villain. Se il buono nel film originale era Sylvester Stallone, stavolta la cattiva è paradossalmente la sua ex moglie, Brigitte Nielsen. Nel cast ci sono due attrici molto amate da Quentin Tarantino, come Vivica A. Fox ma soprattutto la meravigliosa Zoe Bell.
A proposito di Zoe Bell, in questo film è stata la controfigura della protagonista Uma Thurman. La protagonista di Kill Bill è una donna decisa, che sa scegliere per se stessa (e per sua figlia) e ne affronta le conseguenze potenzialmente mortali. La sua forza di volontà è oltre i confini della realtà (e delle leggi di gravità), ma la sua è una storia meravigliosa.
È il biopic su una delle più celebri femministe della storia, la pittrice Frida Kahlo, interpretata da una magistrale Salma Hayek. Nel cast anche due altre attrici femministe, Valeria Golino e Ashley Judd.
È la storia vera di una donna che riuscì a tenere sotto scacco un mondo fatto dagli uomini e per gli uomini: si tratta del biopic sul primo ministro britannico Margaret Thatcher, interpretata da un’incredibile Meryl Streep.
È la storia di una lotta contro la misoginia e il patriarcato, messa in atto da un gruppo di cowgirl, cui si unisce una giovane donna anticonformista, dotata di due enormi pollici. Che è interpretata da Uma Thurman.
Il film racconta di una giovane cameriera che diventa una pugile professionista, rompendo gli stereotipi di un’America rurale. La storia è davvero molto triste ed è difficile non empatizzare con il coraggio della protagonista, interpretata da Hilary Swank.
Nei primi anni ’50, in un college femminile, fa il suo ingresso un’insegnante d’arte anticonformista: non si è sposata, vuole prima realizzarsi nel lavoro, conoscere, scoprire. Si dovrà scontrare contro le famiglie altolocate delle sue studentesse e anche con alcune ragazze, nelle quali i retaggi sono stati fortemente istillati. Nel cast Julia Roberts, Kirsten Dunst, Julia Stiles, Maggie Gyllenhaal e Ginnifer Goodwin.
Il film narra la storia di una paralegale che decide di indagare contro due aziende che potrebbero aver contaminato le falde acquifere di una città. La protagonista è Julia Roberts.
Una storia nella storia: in una casa di riposo, due donne si incontrano e una racconta all’altra la vicenda di due donne anticonformiste che, gestendo un caffè negli anni ’30, si sono ribellate al patriarcato e al razzismo. Tra le interpreti Kathy Bates, Mary Stuart Masterson, Mary-Louise Parker e Jessica Tandy.
Un altro biopic, stavolta su Katherine Johnson, che lavorò per la Nasa. Il film parla delle sfide affrontate dalla scienziata per far valere le sue idee nonostante i pregiudizi di genere. Con Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae.
Il film racconta della celebre partita di tennis tra Billie Jean King – interpretata da Emma Stone – e Bobby Riggs. Sullo sfondo delle lotte femministe, la pellicola tratta anche la vita privata di King e il modo in cui approfondì il suo rapporto con la propria sessualità.
È un film di denuncia su quello che hanno dovuto subire le donne tacciate di cattiva condotta e rinchiuse in manicomi o presunte case di cura gestite da religiosi nel secolo scorso. Al centro tre ragazze che devono espiare i propri peccati: una è una ragazza madre, un’altra è ritenuta molto attraente e la terza è stata violentata dal cugino, sono questi i loro “peccati”. Le tre ragazze – ma anche le altre – cercheranno di sopravvivere e rincorrere la liberà.
È il biopic sulla scrittrice Colette, interpretata da Keira Knightley. Gran parte del film verte sulle sue relazioni – nel lavoro e con le donne – mentre la scrittrice esplora la propria sessualità ma anche la propria immagine.
Antonia del titolo, dopo la guerra, fonda con la figlia una grande famiglia allargata e matriarcale, soprintendendo tutto e sovvertendo le regole che vogliono un uomo a capo della famiglia. È un film olandese e ha vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero.
Emma Thompson e Mindy Kaling interpretano le protagoniste di questo film. La prima è la conduttrice di un talk show che odia le donne, si circonda di uomini nel lavoro ma sta perdendo ascolti, la seconda una sceneggiatrice che si presenta al colloquio per l’ampliamento dello staff della prima – e la sua diversificazione di genere.
È una commedia erotica ispirata a Mozart, che tratta la storia di una donna sposata che reclama il suo diritto a essere soddisfatta sessualmente. E lo fa attraversando tradimenti e varie vicissitudini, talvolta paradossali. La protagonista è Claudia Koll.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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