Sesso anale, la dottoressa De Mari: "Si pratica nelle iniziazioni sataniche. L'omosessualità non esiste"
Le dichiarazioni choc della dottoressa Silvana De Mari sull'omosessualità.
Le dichiarazioni choc della dottoressa Silvana De Mari sull'omosessualità.
Secondo la dottoressa e scrittrice Silvana de Mari, l’omosessualità non è una condizione normale e di più: in qualità di psicoterapeuta, medico e chirurgo, dice che “sono 40 anni che curo le persone omosessuali”.
In realtà queste sono solo alcune delle affermazioni che, nei giorni scorsi, hanno scosso la rete, rilasciate dalla dottoressa nell’ambito di due interviste radiofoniche a LaZanzara, programma di Giuseppe Cruciani su Radio24.
Di seguito abbiamo registrato i passaggi più inquietanti e salienti di questa intervista che ha scatenato forte reazioni web che hanno portato alla chiusura della pagina Facebook della dottoressa che, nel frattempo, continua a esprimere opinioni decisamente definitive sugli omosessuali dal suo blog sostenendo che
Con la scusa dell’omofobia stanno distruggendo la libertà di parola, e la libertà di parola è un diritto inalienabile per cui si combatte e si muore.
Silvana De Mari è un medico chirurgo, una blogger e una scrittrice italiana. Ha lavorato per molti anni come chirurgo sia in Italia sia in Etiopia, ma quando ha capito che anche i dolori dell’anima possono essere tanto devastanti come quelli del corpo, si è buttata nel campo della psicoterapia. Il suo passatempo preferito? Ovviamente scrivere! Silvana ha manifestato la sua ira scrivendo sull’ineguaglianza, sulla persecuzione, sulla discriminazione e sulla ribellione attraverso una storia di fantasia: L’ultimo elfo (2004). Ma questa non è l’unica opera della dottoressa: la sua bibliografia ha inizio dal 2000 con l’opera L’ultima stella a destra della luna creata per Salani.
Silvana è stata sempre molto amata a livello nazionale proprio grazie ai suoi bellissimi romanzi. Ultimamente, però, dopo quanto detto sugli omosessuali e sul loro rapporto con il sesso anale, sono in molti a criticarla nel mondo del web. Sappiamo tutti quanto si stia lottando per l’unione dei diritti civili e questa cosa ha riscosso non poche polemiche.
Durante l’intervista, la dottoressa spiega che, in qualità di medico, sono ben quarant’anni che cura gli omosessuali e ribadisce: “gli omosessuali non esistono”! Spiega che, secondo madre natura, la sessualità ha il compito di creare generazioni future tramite l’unione dell’uomo e della donna e che, laddove l’incontro tra queste due parti non c’è, ecco che svanisce automaticamente la sessualità. Quando ci si masturba si parla di “autoerotismo” e non di “autosessualità“, quindi, in realtà, per la dottoressa gli omosessuali sono persone asessuate e omoerotiche.
Ma questa non è certo la peggiore affermazione della De Mari, che spiega così la tendenza satanica insita nell’omosessualità:
La dottoressa, nel corso dell’intervista, ha spiegato che quando si arriva a minacciare qualcuno, si utilizza spesso e volentieri la frase “ti faccio un cu*o così”, proprio perché la pratica anale è una minaccia e inserire il pene all’interno dell’ano è simbolo di violenza tanto da essere utilizzato nelle iniziazioni sataniche. Di seguito aggiunge:
Nell’ano non c’è nemmeno l’organo dell’orgasmo. L’orgasmo non è lì, è da un’altra parte e soprattutto, perché la cosa funzioni, ci deve essere un’inversione nel senso del piacere del dolore. Il satanismo, che non sono 4 sfessati strafatti ipertatuati che sgozzano capretti nei casolari, ma purtroppo sono nei piani alti, ha delle precise cerimonie di iniziazione e questa roba qui c’è sempre (riferendosi al sesso anale). Guardi ne ha fatta una Angelina Jolie, adesso lei va su Youtube e se la cerca!
Durante l’intervista, la dottoressa spiega che, grazie ai suoi dieci anni di esperienza all’interno della chirurgia endoscopica dell’apparato digerente, ha potuto appurare che la situazione omosessuale è drammatica dal punto di vista anorettale e, in particolare, quella maschile.
Ma per questo vale la pena ascoltare la prima parte dell’intervista, compresa la reazione dei due conduttori e le ammonizioni di lei agli stessi, che trovate di seguito
Comunque, per la cronaca, la signora è contraria anche al sesso anale tra uomo e donna.
Ad un certo punto, la dottoressa esprime un pensiero veramente inquietante e preoccupante. Oltre a far presente l’elevato tasso di suicidio tra gli omosessuali, senza aggiungere dettagli o dati, la De Mari risponde entusiasta alla domanda: “ci vuole la castità secondo lei”?
“La castità è una roba straordinaria”, risponde e, sebbene ammetta di avere normali rapporti sessuali in quanto sposata, aggiunge che sarebbe meglio che due uomini che si amano riescano a trasformare l’attrazione reciproca in pura castità.
Ecco quindi anche la seconda intervista, audio compreso:
La De Mari, in qualità di medico, si sente in dovere di consigliare il preservativo per evitare le malattie sessualmente trasmissibili. A questa frase, il radiofonico le risponde che il Papa è contro il preservativo. È allora che la dottoressa dice che etica e legge sono due cose differenti. Per Silvana, la legge di una nazione liberale deve permettere alla gente di fare quello che vuole mentre invece gli esseri umani, utilizzando l’etica e quindi la ragione, dovrebbero distinguere ciò che fa bene da ciò che fa male e in questo caso, il sesso anale e il comportamento omoerotico rientrano nella categoria che fa male.
E le lesbiche? Secondo la dottoressa, le lesbiche subiscono meno danni rispetto ai gay e di conseguenza, dice, “mi inquietano di meno”. Nonostante questo, comunque, Silvana ci tiene a chiarire che anche nel sesso lesbo ci possono essere dei casi di cancro della faringe, ma che dopotutto sono molto, molto rari. Conclude dicendo che non si sente di avvertire le lesbiche che fare del sesso lesbo faccia male perché, in fondo, “non è poi così vero”.
Che dire… Quanta tolleranza.
Di seguito trovate anche la seconda intervista
Amante dei viaggi, della fotografia, della musica e della scrittura. Adoro tutto ciò che è arte e ancor di più unire queste passioni in esperienze uniche.
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