Capodanno cinese, la ricorrenza della luna

Prende il nome di Capodanno cinese la Festa di Primavera che viene celebrata in molti Paesi asiatici. Si tratta di una festività basata sul calendario lunare, dato che fonda le sue radici sulla tradizione agricola delle nazioni in cui si celebra: non c’è una data fissa per il Capodanno cinese, ma ricorre ogni secondo novilunio successivo al solstizio di inverno (21 o 22 dicembre). La forbice della festività è compresa tra il 21 gennaio e il 19 febbraio e dura per due settimane – anche se in alcuni Paesi solo una parte dei giorni viene considerato non lavorativo.

Ma cosa si fa durante il Capodanno cinese? Vengono esplosi fuochi d’artificio, si suona su grandi strumenti a percussione, ci si veste di rosso – lo stesso colore delle lanterne che immancabilmente vengono accese. Tutte queste attività affondano le loro radici in una storia mitologica che riguarda un mostro di nome Niam. Secondo la leggenda, Niam emerge dal proprio rifugio una volta all’anno, allo scopo di mangiare esseri umani. L’unico modo per salvarsi è spaventare il mostro, che ha paura dei rumori forti e del colore rosso.

I Paesi in cui si festeggia il Capodanno cinese sono la Repubblica Popolare Cinese, la Corea, la Mongolia, Singapore, la Malesia, il Nepal, il Buthan, il Vietnam e il Giappone. Durante i conflitti del Novecento, la tregua rappresentata dal Capodanno cinese è stata considerata strategica per azioni diversive.

Oltre alle usanze tipiche – tra cui rientrano anche la Danza del Leone e quella del Drago, lo scambio di buste rosse che contengono monete, che per i più piccini sono di cioccolata – sono ricorrenti anche dei piatti tipici durante il Capodanno Cinese. Naturalmente non mancano i tipici mandarini, ma ci sono anche vari tipi di ravioli, un dolce di riso e un’insalata a base di alghe che prende il nome di «delizia di Buddha».

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