La <strong>Festa della Mamma</strong> è una ricorrenza che in Italia viene festeggiata per la seconda domenica di maggio: al centro è posto il concetto di maternità e il suo ruolo nella società. Moltissimi Paesi del mondo fanno riferimento a questa data, ma non tutti: dipende soprattutto dalla genesi della ricorrenza e dalla sua evoluzione. La prima volta che <strong>in Italia</strong> si parlò, in un certo senso, di Festa della Mamma fu nel 1933. La vigilia di Natale di quell'anno, il fascismo premiò le madri più prolifiche, tuttavia motivazioni e spinte del caso non hanno nulla a che vedere con il senso che ha la Festa della Mamma oggi. Quella che nel ’33 fu chiamata Giornata della Madre e del Fanciullo rientra a tutti gli effetti nella propaganda fascista - ma in quel mondo la madre era solo considerata un’incubatrice devota alla Patria e non c’era nessun riferimento alla donna come guida e nella sua funzione educativa e di modello. Nella seconda metà degli anni ’50, alcuni politici, in più ondate successive, pensarono ad avviare la Festa della Mamma, una festività in vigore già in altri Paesi del mondo, come gli Stati Uniti, in cui ebbe inizio nel 1914. Alla ricorrenza si discusse molto se attribuire o meno un valore religioso - come in parte fu fatto in effetti dal fascismo - ma si parlò anche della possibilità che diventasse qualcosa di completamente snaturato dalle intenzioni. Dopo un lungo dibattito, mediatico e politico, che parve interminabile, la prima data ufficiale riconosciuta per la prima Festa della Mamma in Italia è però 1959. Da allora, ogni anno, bambini di tutte le età, magari spesso guidati da insegnanti, preparano manufatti e disegni, recitano poesie in onore della Festa della Mamma. Certo, il rischio, come per ogni ricorrenza, viene ventilato: è diventata una festa consumistica? Per quanto riguarda l’Italia potremmo escludere completamente questo rischio, dato il ruolo della madre nell’immaginario collettivo.