Halloween, la festa delle lanterne nelle zucche
Halloween è una festa tipica dei Paesi anglosassoni, anche se tuttavia alcuni studiosi individuano la sua radice culturale nella romanità. La sua origine è infatti incerta, anche se alcune scuole di pensiero la fanno corrispondere al Samhain, che celebrava la fine dell’estate. Ricorre il 31 ottobre di ogni anno, ossia la vigilia di Ognissanti. Infatti il nome della festività era anticamente All Hallows Eve, cioè appunto vigilia del giorno di tutti i Santi, che è il 1 novembre.
La festività di Halloween è oggi diffusa in tutto il mondo – tanto che tra le polemiche esistenti e vive c’è anche quella che la accusa di essere una festa commerciale. Durante la sera di Halloween si compiono diverse attività. C’è chi si maschera, come a Carnevale, anche se si punta maggiormente sui costumi che facciano paura – questo perché già in epoca vittoriana si indulgeva sull’abbigliarsi come i personaggi dei romanzi gotici o come i mostri di alcuni racconti. Vestiti con abiti paurosi, i bambini si divertono ad andare casa per casa chiedendo «trick or treat?» cioè «dolcetto o scherzetto?». Sì, perché anche gli scherzi e i dolci sono parte di Halloween.
Uno dei simboli più conosciuti della festività è però la zucca intagliata con all’interno una candela. Essa prende il nome di Jack-o-lantern, ossia Jack della lanterna, da una vecchia leggenda. Secondo questa, Jack era un fabbro ubriacone che riuscì a gabbare – in un certo senso – il diavolo. Durante il loro primo incontro Jack gli chiese di trasformarsi in una moneta, imprigionandolo nel borsellino e chiedendogli di essere lasciato in pace per dieci anni in cambio della libertà. La seconda volta bloccando il diavolo su un albero e chiedendogli definitivamente di evitargli l’inferno. La storia non finisce bene per Jack, che non potè andare in paradiso perché peccatore incallito, né entrare all’inferno. Così non gli rimase che vagare in compagnia di un tizzone ardente affinché non avesse paura del buio.