Violenza sulle donne, come si manifesta e come si combatte
Quando parliamo di violenza sulle donne parliamo purtroppo di un argomento di grande attualità. Esistono due tipi principali di violenza che vengono perpetrati contro le donne: quella più visibile e cioè quella fisica e quella psicologica. Tutte le violenze di genere hanno una radice sessista che viene generata nel corso dello sviluppo dell’individuo che le compie.
Tanto che a quelli che un tempo venivano erroneamente chiamati omicidi passionali oggi si dà il nome di femminicidi, a testimoniare la specificità del fenomeno. Un femminicidio è infatti un omicidio in cui la donna subisce violenza perché considerata oggetto di proprietà da parte di un uomo – tanto che le statistiche indicano una preoccupante incidenza della conoscenza o del legame famigliare tra vittima e carnefice.
La violenza sulle donne è oggetto in questi anni di grandi campagne mediatiche che mettono in risalto come bisognerebbe chiedere aiuto e liberarsi di un rapporto potenzialmente tossico. Purtroppo le cronache sono piene di storie di violenze, stupri, stalking, femminicidi e aggressioni con l’acido in cui la vittima è rimasta inascoltata di fronte a una richiesta d’aiuto da parte della giustizia e questo è un deterrente per le potenziali vittime a denunciare. Cosa che avviene anche a stupro avvenuto: la nostra società mette più spesso sotto accusa la vittima invece che lo stupratore o il branco.
D’altro canto c’è anche una realtà positiva, quelle delle associazioni di categoria e dei centri anti-violenza che lavorano – spesso anche in assenza di finanziamenti e in circostanze potenzialmente pericolose – per difendere le donne che si rivolgono a essi. È sulle loro spalle che si trova il peso della questione, che le persone che lavorano in associazioni e centri si dividono quotidianamente, operando per la tutela e la salvaguardia delle persone offese. Ed esistono sempre più spesso anche mostre e iniziative per la sensibilizzazione sull’argomento: per far comprendere che chiedere aiuto è sempre il primo passo quando ci si rende conto di essere accanto a un uomo violento.