Citazioni di Angelo Poliziano
Le gloriose pompe e' fieri ludi della città che 'l freno allenta e stringe a' magnanimi Toschi, e i regni crudi di quella dea che 'l terzo ciel dipinge, e i premi degni alli onorati studi, la mente audace a celebrar mi spinge, sì che i gran nomi e i fatti egregi e soli fortuna o morte o tempo non involi.
Udite, selve, mie dolce parole, | poi che la ninfa mia udir non vuole. | Ben si cura l'armento del pastore: | la ninfa non si cura dell'amante, | la bella ninfa che di sasso ha 'l core, | anzi di ferro, anzi l'ha di diamante. | Ella fugge da me sempre davante | com'agnella dal lupo fuggir suole.
Mercurio: annunziatore della festa | Silenzio. Udite. È fu già un pastore | Figluol d'Apollo, chiamato Aristeo. | Costui amò con sì sfrenato ardore | Euridice, che moglie fu di Orfeo, | che sequendola un giorno per amore | fu cagion del suo caso acerbo e reo: | perché, fuggendo lei vicina all'acque, | una biscia la punse; e morta giacque. | Orfeo cantando all'Inferno la tolse, | ma non poté servar la legge data, | ché 'l poverel tra via drieto si volse | sì che di nuovo ella gli fu rubata: | però ma' più amar donna non volse, | e dalle donne gli fu morte data. | Seguita un pastore schiavone | State tenta, bragata! Bono argurio, | ché di cievol in terra vien Marcurio.
Venite al ballo, giovinetti e donne, | entrate in questa stanza | ove balla Speranza, | la cara iddia degl'infelici amanti; | e balleran cantando tutti quanti.
Ben venga Maggio e il gonfalon selvaggio! | Ben venga primavera Che vuol ch'uom s'inamori. | E voi, donzelle, a schiera, con li vostri amadori, | Che di rose e fiori Vi fate belle il maggio, | Venite alla frescura Delli verdi arbuscelli.
Dolce Paura e timido Diletto, | dolce Ire e dolce Pace insieme vanno; | le Lacrime si lavon tutto il petto | e 'l fiumicello amaro vrescer fanno; |Pallore smorto e paventoso Affetto | con Magrezza si duole e con Affanno; | vigil Sospetto ogni sentiero spia, | Letizia balla in mezzo della via.
Ah quanto è uom meschin, che cangia voglia | per donna, o mai per lei s'allegra o dole, | e qual per lei di libertà si spoglia | o crede a sui sembianti, a sue parole! | Ché sempre è più leggier ch'al vento foglia, | e mille volte el dì vuole o disvuole: | segue chi fugge, a chi la vuol s'asconde, | e vanne e vien, come alla riva l'onde.
Frasi sulla fuga
Frasi sulle foglie
Le opere dei poeti sono piene delle dottrine dei filosofi e delle scoperte dei filologi.
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