Citazioni di Boris Becker
Sono un tipo esigente, mi piace avere e dare il meglio, mi considero un uomo prima che un tennista, anzi un uomo che fa molte cose, che è curioso della vita. Mi interessa ogni aspetto di quello che accade, sia che si parli di tennis che di altre argomenti.
[Sul poker] [...] Soprattutto per tutta la preparazione mentale che bisogna fare prima di approcciare un torneo. Questo agonismo, misto alla tattica, lo rende uno sport vero e proprio.
Questa è la storia della sua carriera finora. Berdych ha un gran talento e tanta potenza, arriva spesso ad un passo dalla vittoria, ma succede qualcosa nella sua testa nel momento chiave del match. È un vero peccato, perché è un giocatore affascinante da guardare.
Quando Tiriac divenne il mio manager nemmeno sapevo annodarmi la cravatta.
Quando sei giovane, sei in cerca della tua identità e vincere è un modo per esprimerti. Quando perdevo volevo morire. E poiché con la vittoria diventavo qualcuno, di conseguenza, nella sconfitta non ero nessuno.
Rispetto molto tutti: Nadal, Federer, Murray. Sono molto forti, ma in maniera simile. Novak è uno che mischia: il gioco con la personalità.
[Su Edberg] Per lui è più facile, perché può fare una cosa sola.
Non sono Mister Perfezione né ho mai desiderato esserlo. Non ho mai vissuto una vita "normale" secondo i canoni convenzionali: nemmeno un giorno in 37 anni. Mi sento speciale, nel bene e nel male. E so che, se non avessi la forza per reggerle, certe cose non mi succederebbero.
Non siamo mai stati amici, ma ho sempre rispettato Stefan. Adesso lo affronto in esibizione una volta all' anno. È stato il mio avversario più forte: odiavo perderci, ma quando accadeva sapevo che era stato migliore di me.
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