Citazioni di Bret Easton Ellis
Mi piace questa sensazione angosciante, nichilista di The Canyons e anche a Paul Schrader, è nel nostro Dna, questi sono i personaggi che vogliamo esplorare. Siamo affascinati da Christian, siamo interessati alla ragione che porta Tara-Lindsay Lohan a fare quello che fa.
Quando scrivi una scena di sesso in una sceneggiatura non stai scrivendo un porno, stai scrivendo un dramma. In The Canyons ci sono tre o quattro scene di sesso, ma sono state inserite perché funzionali allo sviluppo della storia, non per incuriosire le persone. Se vuoi eccitarti guardi un porno, questo non è un film porno, è un dramma, ed è un puro caso che parli di relazioni sessuali tra ragazzi di Los Angeles. Mentre scrivevo le scene di sesso mi facevo delle domande, mi chiedevo: 'In che modo questo porta avanti la trama del film?', 'Come condizionerà i personaggi?', 'Quali rivelazioni potrebbero emergere grazie a queste scene?'.
[Riferito a Wallace] Non ho stima per lui. Infinite Jest è illeggibile. Il suo stile è mediocre, le storie confuse e piene di quel finto sentimentalismo del Midwest.
Il più sopravvalutato scrittore della nostra generazione è David Foster Wallace.
Foster Wallace è il migliore esempio di scrittore contemporaneo che sbava per raggiungere il tipo di spaventosa grandezza culturale che non è mai riuscito a conseguire. Un impostore.
David Foster Wallace possedeva una tale pretenziosità letteraria da farmi vergognare di appartenere alla stessa industria editoriale.
Chiunque giudichi Foster Wallace un genio letterario dovrebbe essere incluso nel Pantheon degli imbecilli.
Su di noi avevano fatto un film. Il film era tratto da un libro scritto da una persona che conoscevamo. Il libro era il semplice racconto di quattro settimane trascorse nella città in cui siamo cresciuti e in linea di massima era un ritratto fedele. Venne catalogato come romanzo, ma solo pochi dettagli avevano subito modifiche e i nostri nomi erano quelli veri e non conteneva nulla che non fosse accaduto veramente. Per esempio, c'era davvero stata la proiezione di un film di genere snuff in quella camera da letto di Malibu un pomeriggio di gennaio, e sì, ero uscito sulla terrazza che dava sul Pacifico dove l'autore aveva cercato di confortarmi, assicurandomi che le urla dei minorenni torturati erano finte, ma mentre me lo diceva aveva il sorriso stampato in faccia e io avevo preferito allontanarmi.
C'è un'idea di Patrick Bateman, una sorta di astrazione, ma non esiste un vero e proprio "me". C'è soltanto qualcosa di illusorio, al mio posto, un'entità che è anche possibile toccare con mano, sennonché io non ci sono. Puoi pure sentire la mia carne a contatto con la tua, e credere che i nostri stili di vita siano comparabili, ma io semplicemente non ci sono. Per me, è difficile avere un senso, a qualsiasi livello. Io sono un'invenzione, un'aberrazione. Sono un essere umano incoerente. La mia personalità è appena abbozzata, informe; solo la mia crudeltà è persistente e alligna nel profondo. La mia coscienza, la mia pietà, le mie speranze, sono scomparse molto tempo fa (probabilmente ad Harvard), se mai sono esistite. Non esistono più frontiere da varcare. Sono ormai al di là di ogni cosa. Sono assolutamente indifferente al male che ho fatto. Non me ne importa niente di ciò che ho in comune con i pazzi e gli energumeni, con i viziosi e i maligni. Tuttavia mi tengo ancora saldo a una singola, squallida verità: nessuno è al sicuro, nessuno si salva, non c'è redenzione per nessuno. Comunque, non mi si può biasimare. Si presume che qualsiasi modello di comportamento umano abbia una sua validità. Il male sta in quello che sei? O in quello che fai? La mia pena è costante, acuta, e io non spero in un mondo migliore, per alcuno. Anzi, voglio che la mia pena sia inflitta anche ad altri. Ma anche dopo aver ammesso questo (e io l'ho ammesso innumerevoli volte, pressoché in ogni atto che ho commesso), anche dopo essermi trovato a faccia a faccia con queste verità, non avviene la catarsi. Non acquisto una conoscenza più profonda di me stesso. Nessuna nuova comprensione si ricava da ciò che racconto. Non avevo, non ho nessun motivo per raccontarvi tutto questo. Questa mia confessione non significa assolutamente nulla.
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Biografia e libri
Nato a Los Angeles nel 1964, Bret Easton Ellis si impone all’attenzione del grande pubblico nel 1985, con il romanzo “Meno di zero”, cui seguirono “Le regole dell’attrazione” del 1987, diventato film nel 2002, e il suo più celebre e scandaloso lavoro, “American Psycho” del 1991, in cui sono raccontate le vicende di uno yuppie amante della bella vita dedito agli omicidi durante la notte. Il suo ultimo romanzo, “Imperial bedrooms”, uscito nel 2010, è il sequel di “Meno di zero”.