Citazioni di Clemente Mastella
Berlusconi preferiva Casini a me. Pier Ferdinando rideva a ogni sua battuta.
Feci come il castoro citato da Gramsci. Un tempo il castoro era molto ricercato dai cacciatori, perché dai suoi testicoli si ricavava una sostanza ritenuta miracolosa. Così, quando si sentiva braccato, se li strappava e li gettava ai cacciatori, per aver salva la vita. Anchio, braccato, mi sono tagliato i testicoli; e ho lasciato il ministero della Giustizia.
Nel 1994 avevamo il primo appuntamento ad Arcore per decidere le candidature. Berlusconi aveva interesse ad avere alcuni che fossero parte della Dc ma non quelli che erano stati in prima linea. E in più avanzò una singolare discriminante: non voleva quelli che erano stati raggiunti da un avviso di garanzia. È paradossale: Berlusconi oggi è incriminato - anche se io credo che sia una persona perbene - mentre allora per lui bastava un semplice avviso per farti fuori dalle liste.
Io ero un capo naturale. Ero considerato un intellettuale dalle mie parti, ai congressi Dc citavo Gramsci, alle riunioni diocesane arrivavo con l'Espresso sotto braccio.
Ogni volta che baciavo con la lingua, correvo a confessarmi. Quando ballavo un lento, come quelli d'epoca di Peppino Di Capri, stavo con il sedere all'insù per evitare contatti.
Quando ho sentito odor di centro, che per me è piacevole come quello delle braciole, sono andato ad annusare più da vicino.
I calzini sono utili. Il fatto di indossare un indumento che copre una nudità che potrebbe anche rimanere scoperta mi dà un senso di sicurezza.
Non possono essere divulgate cose che finiscono per essere inquinanti ed avvelenano l'atmosfera politica, morale o fintamente morale; ho grande rispetto della stampa americana che mette in discussione chiunque, ma svolge la stessa attività investigativa, sostituendosi all'investigatore puro. Attingere da una fonte non è il modo migliore di fare giornalismo, è un'investigazione pigra, mi risulta ci sono tanti giornalisti che sono megafoni di attività giudiziarie e a questo un giornalista serio non si deve prestare. Che ci sia qualcuno che impone di ascoltare non lo so ma che ci sia un ascolto delle intercettazioni è evidente e non mi pare democratico.
Non so se siamo pagati troppo, probabilmente un po' meno del giusto.
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