Citazioni di Eugenio Montale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro dorto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche chora si rompono ed ora sintrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia comè tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Piove. È uno stillicidio senza tonfi di motorette o strilli di bambini. Piove da un cielo che non ha nuvole. Piove sul nulla che si fa in queste ore di sciopero generale. Piove sulla tua tomba a San Felice a Ema e la terra non trema perché non c'è terremoto né guerra. Piove non sulla favola bella di lontane stagioni, ma sulla cartella esattoriale, piove sugli ossi di seppia e sulla greppia nazionale. Piove sulla Gazzetta Ufficiale qui dal balcone aperto, piove sul Parlamento, piove su via Solferino, piove senza che il vento smuova le carte. Piove in assenza di ermione se Dio vuole, piove perché l'assenza è universale e se la terra non trema è perché Arcetri a lei non l'ha ordinato. Piove sui nuovi epistemi del primate adue piedi, sull'uomo indiato, sul cielo ominizzato, sul ceffo dei teologi in tuta o paludati, piove sul progresso della contestazione, piove sui work in regress, piove sui cipressi malati del cimitero, sgocciola sulla pubblica opinione. Piove ma dove appari non è acqua né atmosfera, piove perché se non sei è solo la mancanza e può affogare.
Amo l'atletica perché è poesia | Se la notte sogno, | sogno di essere un maratoneta.
Eravamo una famiglia numerosa, i miei fratelli andavano nello scagno (l'ufficio, in genovese), l'unica mia sorella frequentò l'università, per me non era il caso di parlarne. In molte famiglie esisteva il tacito accordo che il cadetto fosse dispensato dal tenere alto il buon nome della famiglia.
[Titta Ruffo] Con Titta Ruffo, e con qualche raro suo simile, non è morto il canto, ma è morto il canto eroico.
[Titta Ruffo] La sua voce sembrava, ed era, eccezionale per l'ampiezza e la continuità dell'arco sonoro e per l'incredibile estensione, e in questo senso si poterono leggere, su di lui, referti medici che misurarono le sue corde vocali, i "seni" della sua vasta fronte, e tutti i risonatori della sua "maschera".
Vai, parole, tradite invano il morso secreto, il vento nel cuore soffia. La più vera ragione è di chi tace.
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
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