Citazioni di Giuseppe Giusti
M'era compagno il figlio giovinetto | di que' capi un po' pericolosi, | di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto | ove si tratta di promessi sposi... | Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto? | Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi, | in tutt'altre faccende affaccendato, | a questa roba è morto e sotterrato.
Vostra eccellenza, che mi sta in cagnesco | per que' pochi scherzucci di dozzina, | e mi gabella per antitedesco | perché metto le birbe alla berlina, | o senta il caso avvenuto di fresco, | a me che girellando una mattina, | capito in Sant'Ambrogio di Milano, | in quello vecchio là, fuori di mano.
Al Re travicello | piovuto ai ranocchi, | mi levo il cappello | e piego i ginocchi; | lo predico anch'io | cascato da Dio: | oh comodo, oh bello | un Re travicello. || Calò nel suo regno | con molto fracasso; | le teste di legno | fan sempre del chiasso: | ma subito tacque, | e al sommo dell'acque | rimase un corbello | il Re travicello.
Girella (emerito, | di molto merito), | sbrigliando a tavola | l'umor faceto, | perdé la bussola | e l'alfabeto; | e nel trincare | cantando un brindisi, | della sua cronaca | particolare | gli uscì di bocca | la filastrocca.
Una sola preoccupazione terrà l'animo mio, ed è questa: che io credo al bene piuttosto che al male; credo molti i buoni e pochi i tristi; credo più nel buon senso che nella dottrina; credo che le vittime vere sieno i persecutori. Queste credenze parranno strane e saranno strane per uno oramai pervenuto agli ultimi anni della gioventù; strane a chi sa che io mi sono, dilettato no, (chè il mordere in fondo non diletta neppure il cane) ma dato a pungere i vizi, gli errori e le storture del tempo.
Un gran proverbio, | caro al Potere, | dice che l'essere | sta nell'avere.
Se mai nasce uno scandalo, un diverbio, | Un tafferuglio in quella casa là, | Acqua in bocca, e rammentati il proverbio: | Molto sa chi non sa, se tacer sa.
[Commento su di un articolo di giornale che critica un suo scritto su Giuseppe Parini] Mi ripiglia sulla scelta dello stile di quel lavoro, quasi che lo stile si scegliesse come il panno per farsi una giubba, o piuttosto uno non se lo trovasse addosso bell'e cucito dalla madre natura.
Il fare un libro è meno che niente, | se il libro fatto non rifà la gente.
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