Citazioni di Maria Montessori
Ladolescenza è il periodo in cui il bambino diventa uomo, cioè un membro della società.
Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.
Il lavoro manuale con un fine pratico aiuta ad acquisire una disciplina interiore.
Lassociarsi porta forze nuove; stimola le energie. La natura umana ha bisogno della vita sociale, tanto per il pensiero che per lazione.
Insegnare i dettagli significa portare confusione. Stabilire i rapporti tra le cose significa dare conoscenza.
I bambini sono così capaci di distinguere fra le cose naturali e le cose soprannaturali, che la loro intuizione ci ha fatto pensare ad un periodo sensitivo religioso: la prima età sembra congiunta con Dio come lo sviluppo del corpo è strettamente dipendente dalle leggi naturali che lo stanno trasformando.
Io ricordo una bambina di due anni, che, messa davanti ad una statuina del Bambino Gesù, disse: "Questa non è una bambola".
Una volta o l'altra tutti dobbiamo morire. Per alcuni il momento viene prima, per altri dopo. Noi adesso pregheremo e chiederemo a Dio di guidarvi dovunque è destino che dobbiamo andare.
Una persona con una laurea è una persona cha sa meglio destreggiarsi nell'oceano della formazione. Ha ricevuto un orientamento.
Biografia e libri
Nata a Chiaravalle da Alessandro e Renilde Stoppani persone istruite e sensibili alle nuove idee politiche, che parlavano di unità italiana, Maria Montessori manifestò, sin dai primi anni di studio, un profondo interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia, passioni che le causeranno contrasti aspri con il padre, che l’avrebbe voluta insegnante. Non poté iscriversi subito a Medicina per la mancanza del diploma classico, ma si iscrisse alla facoltà di Scienze, trasferendosi poi presso La Sapienza di Roma, a Medicina, due anni dopo.
Molto importanti, per sviluppare il futuro impegno a favore dei bambini dei quartieri poveri di Roma, furono le lezioni di igiene sperimentale tenute da Angelo Celli, fermamente convinto che alcune malattie molto diffuse, come la malaria e la tubercolosi, fossero l’espressione di una marginalità sociale che avrebbero potuto essere debellate solo con un maggiore impegno da parte dello Stato.
Nel 1896 Maria Montessori fu la terza donna italiana a laurearsi in medicina, con specializzazione in neuropsichiatria; con il suo impegno e il suo lavoro contribuì non poco al processo di emancipazione femminile, partecipando al Congresso Femminile di Berlino nel 1896 in veste di rappresentante dell’Italia, durante il quale tenne un discorso sull’importanza della parità salariale, e a quello successivo di Londra (1899).
Nel 1898 presentò al Congresso pedagogico di Torino i risultati delle sue prime ricerche, lavorando con il collega Giuseppe Montesano, a cui si unì anche sentimentalmente, e negli anni sviluppò il suo famoso metodo pedagogico, partito dallo studio di bambini e bambine con problemi psichici, e basato sul pensiero che il bambino sia un “essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali”, ormai compresse dall’adulto. Il principio fondamentale del suo metodo è la “libertà dell’allievo”, che favorisce la creatività naturalmente presente nel bambino e lo stimola a lavorare con piacere.
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