Citazioni di Renato Brunetta
Sono orgoglioso di essere figlio di gente povera. Figlio della Venezia popolare. Andavo a lavorare con mio padre, venditore ambulante di gondoete, gondole di plastica nera. E lì, sui marciapiedi di Cannaregio, ho imparato tutto. Il lavoro, il sacrificio. Vivevamo in nove in novanta metri quadri, con i miei due fratelli, mia zia vedova e i suoi tre figli. E comunque a casa mia non c'era un libro. Cominciai a studiare il greco di notte, di nascosto. Così ho dato l'esame per passare al Foscarini. Il figlio dell'ambulante, il piccolino, al liceo dei siori. Alla maturità fui il primo della classe.
Sono un uomo che si lascia abbracciare, mi arrendo alla mia donna, uno che sa dire ti amo. Mi vorrei sposare e vorrei un figlio. In astratto penso che sarei un padre palloso, insopportabile, ma forse con un bambino tuo poi diventi bravo.
Del tango mi piace la vicinanza, lattrazione, lincastro tra i corpi, il ritmo e leleganza: è un atto sessuale.
Le donne mi corteggiano molto ora che sono ministro, ma anche prima.
Non sono così ipocrita: il sesso ha anche una sua dimensione autonoma rispetto allamore.
Per imparare ad amare bene può volerci una vita. Così anche per il sesso. Difficile essere bravi... con il tempo, forse. Ci si arriva o con lintesa o con il sentimento, ma non sempre.
Credo nella passione, è sintesi tra emozioni, cuore e testa.
Le donne sono una delle cose più belle della vita. A me piacciono eleganti, intelligenti, non dominatrici e concorrenti, accetto la sfida alla pari.
Sono meglio di Padre Pio.
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