Citazioni di Renato Rascel
Sono un personaggio russo. Potrei fare tutti i personaggi russi che esistono: dalle "Anime morte" a quello che prende gli schiaffi. A me "Il cappotto" andava bene di taglia e di cervello.
Era proprio un mio desiderio quello di portare al pubblico un uomo che non fosse mai vincitore, ma sempre uno sconfitto: anche le mie "bufere", il mio corazziere, il mio Napoleone erano i drammi di un uomo piccolo.
Il pubblico è come un bambino. Se gli si lascia un bel giocattolo lo rompe subito. Bisogna aver pazienza, giocare assieme.
Ho cercato, innanzitutto, di crearmi una maschera, non tingendomi il volto, o annerendomi il naso; né volevo il successo puntando sulle gambe delle donnine. Volevo creare un personaggio concreto e nello stesso tempo sfasato nel linguaggio.
Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico.
Sono così distratto, ma tanto distratto, che mi sono dimenticato di crescere.
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Frasi sul linguaggio
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Frasi sul dimenticare
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