Citazioni di Renato Vallanzasca
La violenza è dappertutto ed è insensata. Ce ne vuole a dirlo, perché io pure ho ucciso. Ma io saltavo i banconi e lo mettevo nel conto. Se andava male, sapevo che sarebbe toccata o a me, o alle guardie che mi inseguivano sparando. Oggi chi è lo scemo che rapina una banca?
Bruciano i barboni per noia. Mandano a battere le bambine o le schiave. Per il grano o per un tiro di quella merda che manda in pappa il cervello, sono disposti a tutto. La malavita non esiste più. Oggi esiste la mala-vita. Niente regole, niente onore, niente amicizia, niente rispetto.
Neanche le guardie sanno più chi sono. Solo andando all'Ikea ho trovato uno che sembrava sapesse tutto di me. Un tassista che mi fa: "Grande René, corsa pagata". E io: "Grande René un c. Ma chi sei?".
È proprio perché ho chiuso dodici anni fa, decidendo di raccontare la mia vita con un libro, che posso dire di aver seppellito quel Renato Vallanzasca. E ora che sono vecchio come il dattero, posso finalmente chiedermi se sono io ad essere cambiato o questo mondo che mi circonda. Probabilmente l'uno e l'altro. Forse, soprattutto questo mondo.
Ne ho le balle piene e non vedo l'ora di liberarmi del mio mito. Il Bel René... La banda della Comasina... Ma andassero un po' tutti a cagare.
Oggi se facessi il bandito vivrei tre giorni. Troverei uno che mi ammazza direttamente o che mi fa ammazzare da un altro pagando 100 euro.
Sono nato bandito, e questo so fare.
Io non sono un pentito, non sono cattolico e forse non sono nemmeno cristiano. Io ho una visione critica del mio passato e di quello che ho fatto.
Ai giovani dico di non avere miti, perché i miti sono pieni di debolezze. E peggio ancora, un mito come il mio è da idioti.
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