Citazioni di Vittorio Zucconi
Sergio Lepri, direttore dell'agenzia nazionale di notizie Ansa, ha combattuto per tutti i venticinque anni della sua direzione contro la gramigna della frase fatta che impera nel nostro linguaggio, conciliato dalla pigrizia mentale del giornalista che preferisce prendere dallo scaffale un'espressione già pronta e logora, anziché riflettere. Lepri ha compilato anche una serie di manuali e saggi, purtroppo mai diffusi su larga scala, di lettura insieme esilarante e tristissima nel quale ha raccolto tutti i più frequenti luoghi comuni da evitare, prendendo a esempio il settore nel quale la mala pianta è più rigogliosa, quasi una foresta tropicale: lo sport.
In cronaca imparavamo cose che nessuno dovrebbe imparare.
Viaggiare in America è come affondare un coltello caldo in un pane di burro.
[Sul campione di scacchi Bobby Fischer] Nella estrema frontiera dei quozienti di intelligenze raggiunta soltanto da personaggi come Einstein, della memoria assoluta, della arroganza infinita del divo timido, Bobby Fischer si perdette. La sua mente costruita per calcolare le variazioni e le combinazioni possibile di pedoni, torri, regine e re arrivando a ridicolizzare il primo "computer scacchista" costruito dal Mit di Boston, si rivoltò contro di lui, come in una malattia autoimmunitaria del genio, cacciandolo in un labirinto di paranoia dal quale neppure lui avrebbe saputo più uscire. Si convinse di essere perseguitato dal governo americano, nonostante il Congresso avesse votato addirittura una legge «ad personam» per riconoscerlo come unico vero campione del mondo di scacchi. Sprofondò nel «complottismo» più torvo, vedendo la mano dello "sporco ebreo" dietro ogni catastrofe della storia e dietro ogni sua avversità.
[Sul campione di scacchi Bobby Fischer] La sua arma era la memoria. Assoluta. Il suo segreto era la solitudine. Assoluta. La sua morte è stata la follia. Assoluta.
Se davvero sapessimo che cosa è la pazzia, potremmo dire che [il campione di scacchi] Bobby Fischer era pazzo. Ma lui avrebbe riso di noi, come rideva di sé stesso quando si autosconfiggeva, nella stanzetta di Brooklyn giocando da solo.
A Las Vegas c'è sempre il sole. Mica per niente i gangster la costruirono in un deserto.
Per essere eletti, si devono sparare promesse. Per governare, si deve scendere al compromesso con la realtà. [Commentando la strategia militare di Barack Obama] E questo vale per i migliori, figuriamoci per i magliari e i cialtroncelli che mentono appena si alzano ogni mattina.
Come vorrei, certi giorni, che davvero i giornali raccontassero soltanto balle.
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