Citazioni di Walt Whitman
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, lambìto premio è conquistato, vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta, occhi seguono linvitto scafo, la nave arcigna e intrepida; ma o cuore! Cuore! Cuore! O gocce rosse di sangue, là sul ponte dove giace il Capitano, caduto, gelido, morto. O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane; risorgo - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe, per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate, te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi; ecco Capitano! O amato padre! Questo braccio sotto il tuo capo! E solo un sogno che sul ponte sei caduto, gelido, morto. Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili, non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà, la nave è allancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito, la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta; esultate coste, suonate campane! Mentre io con funebre passo Percorro il ponte dove giace il mio Capitano, caduto, gelido, morto.
Come il tempo si avvicina una nuvola cupa, un terrore al di là di ciò che conosco mi oscura. Andrò via, traverserò gli Stati intanto, ma non so dire verso dove o quanto a lungo, forse presto un giorno o una notte mentre starò cantando la mia voce all'improvviso cadrà. Oh libro, oh canti! Allora tutto non ammonterà che a questo? dobbiamo semplicemente arrivare a questo inizio di noi? - eppure è abbastanza, anima; oh anima, siamo apparsi, con sicurezza - e questo basta.
Sulla spiaggia di notte sta una bambina con suo padre guardando lest, il cielo autunnale. Attraverso loscurità, mentre depredanti nuvole, funeree nuvole, in nere masse sgorgando, più basse cupe e veloci di traverso al cielo, in mezzo a una trasparente chiara cintura di etere lasciata libera a oriente, ascende vasto e calmo Giove, signore degli astri, e vicino a lui, solo poco più in alto, nuotano le delicate sorelle, le Pleiadi. Sulla spiaggia la bambina che tiene la mano del padre, quelle nuvole funeree che si abbassano vittoriose per divorare tutto, guardando piange in silenzio. Non piangere, bambina, non piangere, mia cara, con questi baci chio allontani le tue lacrime, le nuvole depredanti non saranno più a lungo vittoriose, non avranno a lungo il possesso del cielo, divorano le stelle soltanto in apparenza, Giove riemergerà, sii paziente, guarda ancora unaltra notte, le Pleiadi emergeranno, sono immortali, tutte quelle stelle dorate e inargentate brilleranno ancora, le stelle grandi e le piccole brilleranno ancora, durano, i vasti soli immortali e le eterne, riflessive lune brilleranno ancora. Allora mia cara piangerai tu sola per Giove? consideri tu sola la sepoltura delle stelle? Qualcosa cè, (con le mie labbra calmandoti, io aggiungo in un sussurro, ti do il primo consiglio, il primo inganno,) qualcosa cè di più immortale anche delle stelle, (molte le sepolture, molti i giorni e le notti che passano e svaniscono) qualcosa che durerà più a lungo anche del luminoso Giove, più a lungo del sole e di ogni ruotante satellite, o delle irradianti sorelle, le Pleiadi.
Frasi sul nuoto
Frasi sull'immortalità
Frasi sull'oscurità
Frasi sulla spiaggia
Frasi sulla trasparenza
Come Adamo presto al mattino, che cammina uscito dalla capanna di fronde rinfrancato dal sonno, guardami mentre passo, odi la mia voce, avvicinami, toccami, accosta la palma della tua mano al mio corpo mentre passo, non avere paura del mio corpo.
Non chiudete per me le vostre porte superbe biblioteche, perché ciò che mancava su tutti i vostri scaffali pieni, e di cui voi avevate più bisogno, vi porto, dalla guerra emergendo, un libro ho fatto, le parole in esso sono niente, l'impulso in esso ogni cosa, un libro separato, non legato al resto né sentito dall'intelletto, ma voi non dette latenze vibrerete in ogni pagina.
Superba musica della tempesta, raffiche che andate così veloci e libere, sibilando per le praterie forte frusciare delle vette degli alberi nella foresta - vento delle montagne fosche forme personificate - voi nascoste orchestre, serenate di fantasmi dai vigilanti strumenti, che mescolate col ritmo della Natura tutte le lingue delle nazioni voi accordi lasciati come da vasti musicisti - voi cori, voi danze religiose informi, libere - voi dall'Oriente tu mormorio dei fiumi, ruggito delle cataratte, voi suoni di distanti fucili con la cavalleria che galoppa, echi degli accampamenti con tutti i differenti richiami del trombettiere, affollandovi in tumulto, riempiendomi la tarda mezzanotte, assoggettandomi impotente, entrando nella mia solitaria camera da letto, perché mi avete afferrato così?
Vieni, renderò il continente indissolubile, creerò la più splendida razza su cui il sole abbia mai brillato, creerò divine terre magnetiche, con l'amore dei compagni, con il diuturno amore dei compagni. Pianterò la fratellanza, folta come gli alberi lungo tutti i fiumi dell' America, e lungo le sponde dei grandi laghi, e su tutte le praterie, renderò inseparabili le città con le braccia l'una al collo dell'altra, con l'amore dei compagni, con il virile amore dei compagni. Per te questi da parte mia, democrazia, per servirti, mia donna! Per te, per te faccio vibrare questi canti.
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati, ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura, noi siamo Natura, a lungo siamo mancati, ma ora torniamo, diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia, siamo incassati nel terreno, siamo rocce, siamo querce, cresciamo fianco a fianco nelle radure, bruchiamo, due tra la mandria selvaggia, spontanei come chiunque, siamo due pesci che nuotano insieme nel mare, siamo ciò che i fiori di robinia sono, spandiamo profumi nei sentieri intorno i mattini e le sere, siamo anche sterco di bestie, vegetali, minerali, siamo due falchi, due predatori, ci libriamo in alto nell'aria e guardiamo sotto, siamo due soli splendenti, siamo noi che ci bilanciamo sferici, stellari, siamo come due comete, vaghiamo con due zanne e quattro zampe nei boschi, ci lanciamo sulla preda, siamo due nuvole che mattina e pomeriggio avanzano in alto, siamo mari che si mescolano, siamo due di quelle felici onde che rotolano una sull'altra e si spruzzano l'un l'altra, siamo ciò che l'atmosfera è, trasparente, ricettiva, pervia, impervia, siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto, ogni influenza del globo, abbiamo ruotato e ruotato finché siamo arrivati di nuovo a casa, noi due, abbiamo abrogato tutto fuorché la libertà, tutto fuorché la gioia.
Addio mia fantasia! Addio cara compagna, caro amore Me ne vado via e non so dove, O verso quale sorte, e chi sa se mai più ti rivedrò, Così ti dico addio, mia fantasia. Ora per la mia fine lasciami pensare al passato per un momento; Il più lento e il più debole battito ,dell'orologio è in me, L'uscita, la sera, e subito il soffio del cuore si ferma. A lungo abbiamo vissuto, goduto, ci siamo accarezzati; Che delizia ora la separazione - addio mia Fantasia. Malgrado questo, non farmi aver troppa fretta, Assai a lungo abbiamo vissuto, dormito, ci siamo purificati, ci siamo fusi in uno; Allora se noi moriamo, moriremo insieme, (si, rimarremo uno,) Se andiamo in qualsiasi luogo, andremo insieme incontro a ciò che avverrà. Forse staremo meglio e saremo più allegri e impareremo qualche cosa, Forse sei tu stessa che ora veramente mi conduci verso i veri canti, (Chi lo sa?) Forse sei tu la sfera mortale che realmente distrugge, riduce così - ora finalmente, Addio, e Salve! mia Fantasia.
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